Marco Boato - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||
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Trento, 7 febbraio 2016 «Queste fibrillazioni sono irresponsabili». Marco Boato si rivolge agli alleati del centrosinistra autonomista usando toni tutt’altro che morbidi. E lanciando un monito preciso: «Il chiarimento politico? Noi siamo d’accordo, a patto che il momento di verifica coinvolga tutte le forze politiche della coalizione». Un invito non casuale: a minare la tenuta della maggioranza del capoluogo, in questo momento, sono infatti esponenti di tutti i partiti del centrosinistra autonomista. Tranne i Verdi, che, a Palazzo Thun, oggi sono rappresentati dalla presidente del consiglio Lucia Coppola. «Per quanto ci riguarda — prosegue Boato, membro del consiglio federale dei Verdi — siamo a disposizione per un confronto politico interno alla coalizione per valutare sia la situazione a livello comunale che quella a livello provinciale. Ne parleremo anche nella nostra assemblea provinciale, in agenda a metà mese». Ma i Verdi, avverte Boato, non accetteranno una «logica ad excludendum che sarebbe inaccettabile»: in sostanza, se confronto deve essere, deve comprendere tutte le anime del centrosinistra autonomista e non solo quelle interessate dalle tensioni interne. Anche se, è il pronostico di Boato, le fibrillazioni non si esauriranno a breve. «Considero queste fibrillazioni irresponsabili — spiega l’esponente dei Verdi —. Ma credo che finché non si concluderà la fase dei congressi non ci sarà un passo in avanti rispetto a questa situazione». L’attesa, dunque, è per l’esito dei congressi del Patt e del Pd. Non solo: «Anche nell’Upt, dopo il congresso, dovrà esserci un chiarimento». Solo al termine di questi passaggi, quindi, la tensione potrebbe abbassarsi. A Palazzo Thun come in Piazza Dante. «Non credo però — osserva Boato — che la situazione comunale possa avere ripercussioni sul quadro provinciale, anche se le partite della città capoluogo sono comunque importanti: le tensioni in via Belenzani non rendono la vita facile, ma non vedo questo pericolo». Il rischio, piuttosto, è di ritrovarsi in una campagna elettorale anticipata in vista della tornata del 2018: «A metà legislatura, dovrebbe essere fanta-politica. Invece è la realtà».
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MARCO BOATO |
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